A questo ritratto avrebbero giovato più lavature, per “proiettare” in avanti i piani del viso (naso, guance). Inoltre le ombre dovrebbero, in teoria, essere connesse tra loro, mentre la frammentarietà non giova alla resa finale. Infine, i capelli sono irrisolti, mentre nel soggetto in carne e ossa l’acconciatura allude al punk e contribuisce alla vivacissima personalità di Stefano: designer, docente politecnico, instancabile maker. Se di questo ritratto vogliamo vedere il lato buono, direi la composizione: una doppia piramide rovesciata, il corpo e il fondo geometrico. Insomma, Stefano merita che a questo abbozzo segua presto un vero ritratto!