Lenù
La cagnolina di famiglia (sì, è il nome del personaggio de L’amica geniale) torna spesso nei miei acquerelli; in genere sono i dipinti più rilassati o spontanei: come per l’autoritratto, il soggetto non si lamenta né si rammarica di essere uscito male, quindi il pennello procede con maggiore leggerezza. Qui apprezzo l’effetto quasi astratto, in cui gli oggetti – e il soggetto – “sono” prevalentemente tono e forma geometrica. L’occhio cade sul cane adagiato nel divano, ma non credo che una parte del quadro prevalga sul resto. I pittori dai quali vorrei apprendere, in primis Charles Reid, accennano spesso alla possibilità di “tendere” il figurativo all’astratto, sia concentrandosi solo sulla forma della luce, sia giustapponendo toni e colori.