I miei nipoti hanno l’età che separa la fine dell’infanzia dalla prima adolescenza. Mentre scrivo, nel 2022, sono a tutti gli effetti ancora bambini, nel senso che si portano dietro le magnifiche cose che non vorremmo abbandonare e che, non si sa come, piano piano abbandoniamo: leggere tanto e di tutto, leggere insieme, leggere la mattina prima di fare colazione e subito dopo averla fatta, poi giocare a pallone nella stessa stanza, poi parlar d’altro, poi raccontare ciò che si è letto, con dovizia di dettagli, mentre si va al mare. Qui eravamo a Otranto, in agosto, e i due leggevano sul divano. Degli abbozzi rapidi (l’ho dipinto accovacciato sulla scala che porta al piano di sopra dell’appartamento) prediligo la freschezza del gesto e l’atmosfera. Trovo poi che il controluce sia sorprendente quando, tramite la silhouette e semplici schegge di carta bianca, descrive i tratti del soggetto senza, praticamente, delinearli.